Specie



Gruppo: Invertebrati

Melanargia arge (Arge)

Nome scientifico: Melanargia arge (Sulzer, 1776) – Insecta, Lepidoptera, Satyridae

Nome volgare:

Biologia: elegante lepidottero dalla livrea bianco e nera, ha una sola generazione all’anno (specie univoltina) e l’adulto vola per sole tre settimane tra maggio e la fine di giugno, a seconda delle zone.

Distribuzione: La specie è endemica dell'Italia centro meridionale (assente dalla Sardegna) ed ha il suo margine distributivo settentrionale in Abruzzo, Umbria e Toscana meridionale. In Basilicata la specie risulta poco nota e le segnalazioni provengono prevalentemente dalle aree limitrofe alla Campania (Moliterno), Calabria (zona del Pollino lucano), Puglia (Motemilone, PZ), chiaramente per difetto di ricerca. Distribuzione nel SIC qui

Habitat: specie stenoecia, xero-termofila, legata a praterie xeriche rocciose e sassose (come gli ampelodesmeti) di suoli calcarei, spesso con qualche sparso albero ad alto fusto.

Alimentazione: le piante nutrici sono Ampelodesmos mauritanicus, Stipa pennata, Brachypodium retusum e altre Poaceae.

Consistenza delle popolazioni: Non esistono dati tali poter stabilire la consistenza delle popolazioni. Non esistono dati demografici noti per il SIC.

Minacce: frammentazione e distruzione degli habitat e delle specie vegetali a cui la farfalla è associata.

Livello di minaccia nel SIC:

Conservazione e Protezione: è una specie “protetta” per il suo elevato valore biogeografico e conservazionistico, inserita negli allegati II e IV della dir. 92/43/CEE, e nella convenzione di Berna (all. II). Tra le categorie di minaccia stilate dalla IUCN la specie è considerata Least Concern.



Euplagia quadripunctaria (Falena dell’edera, Falena tigrata)

Nome scientifico: Euplagia quadripunctaria (Poda, 1761)– Insecta, Lepidoptera, Arctiidae

Nome volgare: Falena dell’edera, Falena tigrata

Biologia: L’Euplagia (Callimorpha) quadripunctaria è una vistosa farfalla con apertura alare di 42 – 52 mm, caratterizzata da una notevole differenza tra le ali anteriori (bruno-nere con strature bianco-giallastre) e posteriori (rosse con macchie nere). Le femmine depongono le uova verso l’inizio di settembre e le larve, poilfaghe, emergono dopo 8-15 giorni, alimentandosi per breve tempo su varie piante per poi entrare in ibernazione. Dopo la 5° muta, il bruco tesse un bozzolo leggero nella lettiera. Lo stadio di crisalide dura circa un mese, l’immagine emerge tra giugno e agosto. L’adulto ha costumi soprattutto notturni.

Distribuzione: Specie largamente diffusa dalla Danimarca fino all’Europa meridionale e centrale, Asia Minore e Iran e Nord Africa. In Italia è diffusa in tutta la penisola ed in Sicilia, ma non in Sardegna. In Basilicata la specie risulta poco diffusa e fortemente localizzata, verosimilmente per difetto di ricerca. Distribuzione nel SIC qui

Habitat: La specie si rinviene nei boschi freschi e nella regione mediterranea più spesso in valli strette e delimitate da rilievi con pendii scoscesi, con corsi d’acqua perenni e formazioni boschive continue, caratterizzate da un microclima più fresco e umido rispetto alle aree circostanti (da 0 fino a 2000 m s.l.m.).

Alimentazione: A differenza di molti Arctidi, che allo stadio adulto non si nutrono, E. quadripunctaria ha apparato boccale funzionante e si nutre di nettare di Lamium, Epilobium, Corylus, Rubus, Lonicera, Sarothamnus, Urtica.

Consistenza delle popolazioni: Non esistono dati tali poter stabilire la consistenza delle popolazioni. Non esistono dati demografici noti per il SIC.

Minacce:

Livello di minaccia nel SIC:

Conservazione e Protezione: è una specie “protetta” per il suo elevato valore biogeografico e conservazionistico, inserita negli allegati II e IV della dir. 92/43/CEE.



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