Nome volgare: Nibbio bruno
Nome scientifico: Milvus migrans (Boddaert, 1783) (Ordine: Falconiformes; Famiglia: Accipitridae)
Biologia: rapace di medie dimensioni, simile al congenere Nibbio reale (Milvus milvus), ma meno slanciato, con coda più corta e meno forcuta, che, quando aperta, appare di forma triangolare; colorazione più uniforme e meno contrastata. Nidifica su grossi alberi dove costruisce un nido di rami ben nascosto tra le fronde. Specie migratrice a lungo raggio, giunge nei quartieri di nidificazione in marzo-aprile dove si trattiene fino ad agosto. Sverna prevalentemente in Africa Sub-sahariana.
Distribuzione: specie politipica con distribuzione paleartica-paleotropicale-australasiana. Nidificante in gran parte del continente europeo (Scandinavia e isole britanniche escluse) con popolazioni più consistenti in Spagna, Francia e Germania. In Italia l’areale riproduttivo include la fascia prealpina del Nord, il versante tirrenico, l’Appennino meridionale e nuclei isolati in altre regioni. In Basilicata nidifica in gran parte del territorio regionale (in particolare tra i 200 e i 700 m di altitudine), risultando assente o molto raro solo nei settori spiccatamente appenninici.
Habitat: predilige aree boscate con foreste miste di latifoglie, lembi di boschi in aree aperte, ambienti planiziali o rupestri circondate da zone aperte utilizzate per la caccia. Frequenta discariche di rifiuti solidi urbani e aree umide. In migrazione lo si osserva in una più ampia varietà di ambienti, anche in zone montuose. M. migrans necessita di ampie estensioni territoriali per nidificare, ecologicamente eterogenee e non riconducibili a singole tipologie d’habitat.
Alimentazione: specie opportunista, si nutre di un’ampia gamma di risorse alimentari, tra cui rettili, piccoli mammiferi, animali morti, rifiuti, invertebrati e altro.
Consistenza delle popolazioni: in Italia, stimate 850-1200 coppie nidificanti con tendenza al decremento o fluttuazioni annuali. In Basilicata stimate 200-300 coppie nidificanti. Nel periodo che precede la migrazione post-riproduttiva (prima decade di agosto) in Basilicata si osserervano assembramenti numerosi (fino ad oltre 700 individui), presumibilmente provenienti anche da altre regioni. Sotto questo profilo la Basilicata si pone come un sito strategico per la conservazione della specie.
Minacce: distruzione e trasformazione habitat riproduttivo, disboscamento, abbandono del pascolo, agricoltura intensiva, bracconaggio, contaminazione da pesticidi e metalli pesanti, diminuzione delle risorse trofiche, disturbo ai nidi.
Conservazione e Protezione: SPEC 3; Dir.Uccelli CEE All I; Berna All II; Bonn All. II; CITES app. I; PArt. Prot. 157/92; Lista Rossa: Vulnerabile. La specie non è inserita tra quelle cacciabili nella legislazione che regola l’attività venatoria e tutelano la fauna selvatica (Legge Nazionale n. 157/1992)
Bibliografia:
ALLAVENA S., ANDREOTTI A., ANGELINI J., SCOTTI M. (Eds.), 2008 – Atti del convegno “Status e conservazione del Nibbio reale e del Nibbio bruno in Italia e in Europa meridionale”. Serra S. Quirico (AN) 11-12 Marzo 2006.
BRICHETTI P., FRACASSO G., 2003 – Ornitologia Italiana. Identificazione, distribuzione, consistenza e movimento degli uccelli italiani. 1 Gaviidae – Falconidae. Oasi Alberto
Perdisa Editore, Bologna. CRAMP S., SIMMONS K.E.L., (eds.), 1980 – Handbook of the birds of Europe, the Middle East
and North Africa, The Birds of the Western Palearctic. Vol. 2, Oxford University Press,
Oxford. FULCO E., COPPOLA C., PALUMBO G., VISCEGLIA M., 2008 – Check-list degli Uccelli della
Basilicata, aggiornata al 31 maggio 2008. Rivista Italiana di Ornitologia, 78: 13-27.
HAGEMEJIER J.M. & BLAIR M.J., (Eds.) 1997 – The EBCC Atlas of European Breeding Birds: their distribution and abundance. T. & A.D. Poyser, London.
Autori: Caterina V. Coppola, Egidio Fulco