Nome volgare: Pendolino
Nome scientifico: Remiz pendulinus (Linnaeus 1758) (Ordine: Passeriformes, Famiglia: Remizidae).
Biologia: passeriforme di piccola taglia, morfologicamente simile alle cince, con becco sottile e appuntito, mascherina nera sulla faccia e dorso bruno, più scuro nel maschio. Costruisce un nido a borsa, sospeso all’estremità di un ramo, vicino all’acqua. Il nido, con l’apertura in basso, viene intrecciato soprattutto con materiale cotonoso ricavato dall’infiorescenza della tifa.
Distribuzione: specie politipica a distribuzione olopaleartica-eurocentroasiatica. In Europa, l’areale si estende attraverso il continente, dalla Russia centro-meridionale alla Germania, interessando poi le penisole iberica, italica e balcanica. Le popolazioni sono tendenzialmente sedentarie nel sud del continente, migratrici nei settori centrali e orientali. Le popolazioni nord orientali svernano in gran numero anche nella nostra penisola. In Italia l’areale riproduttivo interessa il Nord (Pianura Padana centro-orientale) e, in modo piuttosto irregolare, tutta la Penisola (aree montane escluse) e la Sicilia. In Basilicata nidifica nelle principali zone umide interne (Lago Pantano di Pignola, Lago di S. Giuliano) e lungo corsi fluviali (media Valle dell’Ofanto, foci della Costa Ionica).
Habitat: nidifica in ambienti ripari e palustri (boschi igrofili di salici e pioppi, canneti, tamariceti), dal livello del mare fino ad altitudini di media collina. In Basilicata, in particolare, è presente nei seguenti habitat: 3280: Fiumi mediterranei a flusso permanente con il Paspalo-Agrostidion e con filari ripariali di 92A0: Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba;
Habitat 92D0: Gallerie e forteti ripari meridionali (Nerio-Tamaricetea e Securinegion tinctoriae)
Alimentazione: si nutre principalmente di uova, forme larvali ed adulti di insetti e ragni.
Consistenza delle popolazioni: in Europa, la specie ha manifestato, sin dagli anni ’50 del secolo scorso, un continuo processo di espansione verso ovest, tuttora in atto. In Italia (dove si concentra una delle popolazioni numericamente più consistenti a livello continentale), la specie mostra consistenze di popolazioni d’importanza decrescente procedendo dal Nord al Sud della Penisola. In Basilicata la consistenza delle popolazioni è ignota.
Minacce: a livello locale la perdita di habitat per degrado e taglio di canneti e della vegetazione ripariale; trasformazioni ambientali legate al prelievo idrico e allo sfruttamento turistico.
Conservazione e Protezione: Non SPEC. La specie non è inserita tra quelle cacciabili nella legislazione che regola l’attività venatoria e tutelano la fauna selvatica (Legge Nazionale n. 157/1992)
Bibliografia consultata:
CRAMP S., PERRINS C.M. (eds.), 1993 – Handbook of the birds of Europe, the Middle East and North Africa, The Birds of the Western Palearctic. Vol. 7, Oxford University Press, Oxford.
FULCO E., COPPOLA C., PALUMBO G., VISCEGLIA M., 2008 – Check-list degli Uccelli della Basilicata, aggiornata al 31 maggio 2008. Rivista Italiana di Ornitologia, 78: 13-27.
HAGEMEJIER J.M. & BLAIR M.J., (Eds.) 1997 – The EBCC Atlas of European Breeding Birds: their distribution and abundance. T. & A.D. Poyser, London.
Autori: Egidio Fulco, Caterina V. Coppola