Specie



Bromus erectus (Forasacco erecto)

Nome scientifico: POACEAE – Bromus erectus Huds.

Nome volgare: Forasacco erecto.

Biologia: Emicriptofita cespi tosa, fiorisce da maggio a luglio.

Distribuzione:Paleotemperata. Diffusa in tutta Italia da 0 a 1600 m s.l.m. ecceto che in Sicilia. In Basilicata risulta piuttosto comune in prati aridi. Indicazioni nel SIC

Ecologia: specie calciofila. La specie si insedia su substrati particolarmente superficiali caratterizzati dalla presenza di calcaree e marna a basse profondità, in versanti esposti a sud o comunque in zone ben soleggiate dove prevale un ambiente di tipo xerico o mesoxerico.

Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: Codice Corine 34.74. Praterie montane dell'Appennino centrale e meridionale, codice Habitat 6210(*): Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee)

Minacce: Abbandono delle pratiche colturali quali lo sfalcio e pascolamento con conseguente avanzamento del bosco spontaneo nelle zone marginali con maggiore substrato dove è quindi più facile la colonizzazione delle specie vegetali tipiche nelle prime fasi di evoluzione verso il bosco.

Crescenti minacce per le specie legate a tali ambienti sono anche fenomeni di frammentazione ed isolamento.

Livello di minaccia nel SIC: In assenza di una gestione attiva, l’habitat è destinato ad una ulteriore riduzione. La vulnerabilità resta elevata più per motivi naturali che antropici.

Conservazione e protezione: questa entità non figura in direttive o convenzioni internazionali o nazionali e non appare né rara né minacciata a livello regionale o provinciale.

Sarebbe auspicabile un mantenimento di elevati livelli di diversità del mosaico ambientale, con i diversi stadi delle successioni vegetazionali ben rappresentati (di particolare importanza la tutela di praterie e garighe) ed un miglioramento delle conoscenze sugli aspetti naturalistici attraverso la divulgazione ed il coinvolgimento degli attori locali



Charadrius alexandrinus (Fratino)

Nome volgare: Fratino
Nome scientifico: Charadrius alexandrinus Linnaeus, 1758 (Ordine: Charadriformes, Famiglia: Charadriidae).
Biologia: Piccolo limicolo, molto simile ai congeneri Corriere grosso (Charadrius hiaticula) e Corriere piccolo (Charadrius dubius), rispetto ai quali appare di colorazione meno contrastata e di tonalità tendenzialmente più brunastre. Si tratta di specie strettamente legata ai litorali sabbiosi, dove frequenta la fascia d’arenile, priva o quasi di vegetazione, compresa tra la battigia e la duna. In Italia e migratrice e nidificante lungo le coste peninsulari e insulari; le popolazioni centromeridionali e insulari sono parzialmente sedentarie.
Distribuzione: Specie politipica con distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea-iranica. In Europa nidifica lungo le coste atlantico-continentale, mediterranea e del Mar Nero (popolazioni più importanti in Spagna e Ucraina). In Italia nidifica lungo le coste sabbiose peninsulari e insulari, con discontinuità in alcuni settori (es.: medio adriatico) e maggiori densità in altri (es. Sicilia meridionale).
Habitat: nidifica oltre che lungo litorali sabbiosi e/o ghiaiosi quasi privi di vegetazione, anche in zone umide costiere ricche di spazi aperti sabbiosi o argillosi (lagune, saline, anse fluviali, foci fluviali) e molto limitatamente in zone interne. In Basilicata si rinviene lungo gran parte del litorale ionico, soprattutto in aree prossime alle foci fluviali e in zone lagunari residue (Foce dell’Agri), in ambienti riconducibili alle seguenti tipologie d’habitat:
1150: Lagune costiere; 2120: Dune mobili del cordone litoraneo con presenza di Ammophila arenaria; 2210: Dune embrionali mobili; 2240: Dune con prati di Brachypodietlia e vegetazione annua; 2250: Dune costiere con Juniperus.
Alimentazione: si nutre di invertebrati (prevalentemente anellidi, crostacei e molluschi) che caccia attivamente sul terreno;.
Consistenza delle popolazioni: specie in decremento numerico in tutto i suo areale europeo. In Italia sono stimate 1300-2000 coppie nidificanti, con tendenza a un decremento numerico, localmente molto marcato. In Basilicata sono stimate presenti circa 25-30 coppie lungo il litorale ionico; le maggiori concentrazioni si osservano presso le foci dei fiumi Agri e Cavone.
Minacce: fruizione turistica intensiva e urbanizzazione dei litorali (porti canali, villaggi turistici), utilizzo di mezzi a motore lungo gli arenili, soprattutto nel periodo tardo-primaverile ed estivo, distruzione o degrado delle duna costeire, erosione costiera, “pulizia” delle spiagge, predazione dei pulli e distruzione dei nidi da parte di cani randagi.
Conservazione e Protezione: SPEC 3; Dir.Uccelli CEE All I; Berna All II; Bonn All. II. La specie non è inserita tra quelle cacciabili nella legislazione che regola l’attività venatoria e tutelano la fauna selvatica (Legge Nazionale n. 157/1992 e Legge Regionale n. 33/1997)
Bibliografia:
BRICHETTI P., FRACASSO G., 2004 – Ornitologia Italiana. Identificazione, distribuzione, consistenza e movimento degli uccelli italiani. 2 Tetraonidae - Scolopacidae. Oasi Alberto Perdisa Editore, Bologna.
CRAMP S., SIMMONS K.E.L., (eds.), 1983 – Handbook of the birds of Europe, the Middle East and North Africa, The Birds of the Western Palearctic. Vol. 3, Oxford University Press, Oxford.
FULCO E., COPPOLA C., PALUMBO G., VISCEGLIA M., 2008 – Check-list degli Uccelli della Basilicata, aggiornata al 31 maggio 2008. Rivista Italiana di Ornitologia, 78: 13-27.
HAGEMEJIER J.M. & BLAIR M.J., (Eds.) 1997 – The EBCC Atlas of European Breeding Birds: their distribution and abundance. T. & A.D. Poyser, London.

Autori: Caterina V. Coppola, Egidio Fulco



Euonymus latifolius (Fusaria maggiore)

CELASTRACEAE - Euonymus latifolius (L.) Mill.

Nome volgare: fusaria maggiore.

Biologia: fanerofita cespugliosa caducifoglia, fiorisce da maggio a giugno, fruttifica in estate-autunno.

Distribuzione: specie mediterraneo-montana, dal Nord-Africa all’Asia Minore. In Italia è presente in quasi tutta la penisola, anche se in maniera piuttosto sporadica. In Basilicata è segnalata in poche località nemorali. Aggiungere notazioni per il SIC

Ecologia: specie mesofila, vegeta in stazioni fresche su suoli profondi, eutrofici, all’interno di boschi misti di latifoglie mesofile, del piano montano, da 0 a 1200 m s.m.

Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: 9220* - Faggeti degli Appennini con Abies alba e faggete con Abies nebrodensis (habitat prioritario).

Minacce: riduzione o degradazione degli habitat di pertinenza, danneggiamento o eliminazione in occasione degli interventi di ripulitura del sottobosco e/o delle utilizzazioni boschive.

Livello di minaccia nel SIC: alto (a breve-medio termine).

Conservazione e protezione: questa specie non figura nelle convenzioni internazionali o nazionali, ma riveste interesse floristico a livello regionale in quanto è da ritenersi certamente rara.