Nome scientifico: Coenagrion mercuriale (Charpentier, 1840) – Insecta, Odonata, Coenagrionidae. In Italia vive la ssp. C .m. castellanii sebbene non tutti gli autori considerino valida tale sottospecie)
Nome volgare:
Biologia: gli adulti di questo elegante zigottero compaiono da aprile a maggio ed il periodo di volo prosegue generalmente fino a fine agosto, primi di settembre. La femmina può deporre le uova in piante acquatiche immergendosi quasi totalmente al punto che l’acqua lambisce gli ultimi segmenti addominali del maschio che l’accompagna. Gli adulti, una volta sfarfallati, rimangono nelle vicinanze del corso d’acqua. Lungo lo stesso corso d’acqua la presenza della specie è generalmente limitata ad aree di estensione piuttosto modesta.
Distribuzione: è nota per tutta l’Europa occidentale (anche nel Regno Unito), Nord Africa (Marocco e Algeria). Il limite di quota della specie è attorno ai 700 m slm. In Basilicata la specie risulta rara (verosimilmente anche a causa di difetto di ricerca). Distribuzione nel SIC qui
Habitat: le femmine depongono le uova e le larve si sviluppano in piccoli e medi corsi d’acqua, con scorrimento più o meno rapido, frequentemente su terreni calcarei.
Alimentazione: come tutte le libellule è un abile predatore sia allo stato larvale che da adulto. La sua dieta è costituita da altri piccoli invertebrati.
Consistenza delle popolazioni: Coenagrion mercuriale è raro e in declino in tutto il suo areale distributivo. La specie è generalmente sporadica anche se, raramente, può divenire relativamente abbondante. Non esistono dati relativi alla consistenza della popolazione nel SIC.
Minacce: le principali minacce per la specie sono state identificate nei lavori di sistemazione idraulica operati sui corsi d’acqua, dal loro inquinamento con sostanze xenobiotiche e dalla eutrofizzazione delle acque.
Livello di minaccia nel SIC:
Conservazione e Protezione: è una specie “protetta” per il suo elevato valore biogeografico e conservazionistico, inserita negli allegati II e IV della dir. 92/43/CEE, e nella convenzione di Berna (all. II). Tra le categorie di minaccia stilate dalla IUCN la specie è considerata Near Threatened.