Specie



Falco biarmicus (Lanario)

Nome volgare: Lanario
Nome scientifico: Falco biarmicus Temminck, 1825 (Ordine: Falconiformes, Famiglia: Falconidae).
Biologia: tipico “falcone”, come i congeneri Pellegrino (Falco peregrinus) e Sacro (Falco cherrug), di forme compatte e robuste. Caccia le sue prede per lo più in volo, ma a differenza del congenere Pellegrino, ha una maggiore attitudine alla caccia sul terreno. Si riproduce su pareti rocciose, anche di modesta estensione; il Lanario è tendenzialmente sedentario sui siti di riproduzione, ma movimenti erratici, anche di lunga portata, si manifestano in periodo invernale, soprattutto da parte di giovani e immaturi.
Distribuzione: Specie politipica a distribuzione mediterraneo-afrotropicale. In Italia e nel bacino del Mediterraneo è presente la sottospecie F. b. feldeggi. Questa sottospecie si differenzia anche sotto l’aspetto eco-etologico dalle altre forme sottospecifiche, risultando molto più selettiva per quel che riguarda la scelta dei siti riproduttivi, e, dunque, più vulnerabile alla pressione antropica.
Habitat: in Italia, la specie è legata a climi aridi, in ambienti collinari (100-700 m slm) e steppici, incolti o parzialmente coltivati, associati a siti rupestri di varia natura e anche di limitato sviluppo. Durante lo svernamento frequenta zone planiziali aperte, anche in prossimità di aree umide. In Basilicata si rinviene per lo più in aree collinari e con scarsa copertura arborea (aree calanchive, Murgia materana), ma anche in prossimità di ampie valli fluviali (Val d’Agri, Valle del Sinni). Siti di nidificazione sono noti anche nell’alto Bradano-Melfese e nel medio-alto bacino dell’Ofanto. Ogni coppia necessita di territori di nidificazione molto ampi, inclusivi di varie tipologie d’habitat; in Basilicata, tra gli habitat preferenziali per la nidificazione si segnalano:
8210: Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica; 8220: Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica; Come habitat di alimentazione, a titolo indicativo, si segnala: 6220: Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea .
Alimentazione: si tratta di specie prevalentemente ornitofaga, ma la dieta è intergrata da piccoli mammiferi e invertebrati.
Consistenza delle popolazioni: la popolazione europea è stimata a 200-370 coppie nidificanti, concentrate per oltre il 60% (170-200 coppie) concentrate in Italia peninsulare e in Sicilia. La popolazione lucana raggiunge le 15-18 coppie (in tendenza negativa nei margini settentrionali) e costituisce, dunque, uno dei nuclei di riferimento del Piano d’Azione per la conservazione della specie a livello nazionale.
Minacce: uccisioni illegali, prelievo di pulli e uova, uso di pesticidi, disturbo ai siti di nidificazione (arrampicata sportiva, deltaplano, ecc...)
Conservazione e Protezione: SPEC 3; Dir.Uccelli CEE All I; Berna All II; Bonn All. II; CITES app. I; Part. Prot. 157/92; Lista Rossa: In pericolo. La specie non è inserita tra quelle cacciabili nella legislazione che regola l’attività venatoria e tutelano la fauna selvatica (Legge Nazionale n. 157/1992)
Bibliografia:
ANDREOTTI A., LEONARDI G. (a cura di), 2007 – Piano d’Azione Nazionale per il Lanario (Falco biarmicus feldeggii). Quad. Cons. Natura, 24. Ministero dell’Ambiente del Territorio
e del Mare, INFS. CRAMP S., SIMMONS K.E.L., (eds.), 1980 – Handbook of the birds of Europe, the Middle East
and North Africa, The Birds of the Western Palearctic. Vol. 2, Oxford University Press,
Oxford. BRICHETTI P., FRACASSO G., 2003 – Ornitologia Italiana. Identificazione, distribuzione,
consistenza e movimento degli uccelli italiani. 1 Gaviidae – Falconidae. Oasi Alberto
Perdisa Editore, Bologna. FULCO E., COPPOLA C., PALUMBO G., VISCEGLIA M., 2008 - Check-list degli Uccelli della
Basilicata, aggiornata al 31 maggio 2008. Rivista Italiana di Ornitologia, 78: 13-27. MAGRINI M., PERNA P., 2007 - Riepilogo ed analisi delle conoscenze sullo status delle popolazioni di Aquila reale Aquila chrysaetos, Lanario Falco biamicus e Pellegrino Falco peregrinus nell’Italia peninsulare. In: MAGRINI M., PERNA P, SCOTTI M. (eds), 2007. Aquila reale, Lanario e Pellegrino nell’Italia peninsulare. Stato delle conoscenze e problemi di conservazione. Atti del Convegno, Serra San Quirico (AN), 26-28 Marzo 2004. Parco
Regionale Gola della Rossa e di Frasassi, p. 133-139. SIGISMONDI A., BUX M., CILLO N., LATERZA M., 2007 - L’Aquila reale Aquila chrysaetos, il
Lanario Falco biamicus e il Pellegrino Falco peregrinus in Basilicata. In Magrini M., Perna P, Scotti M. (eds), 2007. Aquila reale, Lanario e Pellegrino nell’Italia peninsulare. Stato delle conoscenze e problemi di conservazione. Atti del Convegno, Serra San Quirico (AN), 26-28 Marzo 2004. Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi, p. 123-125.
HAGEMEJIER J.M. & BLAIR M.J., (Eds.) 1997 – The EBCC Atlas of European Breeding Birds: their distribution and abundance. T. & A.D. Poyser, London.

Autori: Egidio Fulco, Caterina V. Coppola



Coenagrion mercuriale (Libellula)

Nome scientifico: Coenagrion mercuriale (Charpentier, 1840) – Insecta, Odonata, Coenagrionidae. In Italia vive la ssp. C .m. castellanii sebbene non tutti gli autori considerino valida tale sottospecie)

Nome volgare:

Biologia: gli adulti di questo elegante zigottero compaiono da aprile a maggio ed il periodo di volo prosegue generalmente fino a fine agosto, primi di settembre. La femmina può deporre le uova in piante acquatiche immergendosi quasi totalmente al punto che l’acqua lambisce gli ultimi segmenti addominali del maschio che l’accompagna. Gli adulti, una volta sfarfallati, rimangono nelle vicinanze del corso d’acqua. Lungo lo stesso corso d’acqua la presenza della specie è generalmente limitata ad  aree di estensione piuttosto modesta.

Distribuzione: è nota per tutta l’Europa occidentale (anche nel Regno Unito), Nord Africa (Marocco e Algeria). Il limite di quota della specie è attorno ai 700 m slm. In Basilicata la specie risulta rara (verosimilmente anche a causa di difetto di ricerca). Distribuzione nel SIC qui

Habitat: le femmine depongono le uova e le larve si sviluppano in piccoli e medi corsi d’acqua, con scorrimento più o meno rapido, frequentemente su terreni calcarei.

Alimentazione: come tutte le libellule è un abile predatore sia allo stato larvale che da adulto. La sua dieta è costituita da altri piccoli invertebrati.

Consistenza delle popolazioni: Coenagrion mercuriale è raro e in declino in tutto il suo areale distributivo. La specie è generalmente sporadica  anche se, raramente, può divenire relativamente abbondante. Non esistono dati relativi alla consistenza della popolazione nel SIC.

Minacce: le principali minacce per la specie sono state identificate nei lavori di sistemazione idraulica operati sui corsi d’acqua, dal loro inquinamento con sostanze xenobiotiche e dalla eutrofizzazione delle acque.

Livello di minaccia nel SIC:

Conservazione e Protezione: è una specie “protetta” per il suo elevato valore biogeografico e conservazionistico, inserita negli allegati II e IV della dir. 92/43/CEE, e nella convenzione di Berna (all. II). Tra le categorie di minaccia stilate dalla IUCN la specie è considerata Near Threatened.