Percentuale di copertura: 1%
Descrizione: Comunità mediterranee di piante alofile e subalofile ascrivibili all’ordine Juncetalia maritimi, che riuniscono formazioni costiere e subcostiere con aspetto di prateria generalmente dominata da giunchi o altre specie igrofile subalofile come scirpi (Scirpoides holoschoenus, Bolboschoenus maritimus), canneti a Phragmites australis, ecc. Negli aspetti lucani spesso l’habitat è rappresentato prevalentemente da formazioni di praterie alofile a Juncus subulatus riferibili al codice CORINE 15.58.
Specie guida: Juncus maritimus, Juncus acutus, Juncus subulatus, Aster tripolium, Inula crithmoides, Plantago crassifolia
Distribuzione: L’habitat è distribuito lungo le coste basse del Mediterraneo e in Italia è in tutte le regioni che si affacciano sul mare. In Basilicata è presente lungo il litorale ionico, in tutti i SIC costieri.
Nel SIC Bosco Pantano – Foce Sinni è presente in modo discontinuo associato agli habitat 1410 e 1310 oppure alternato a lembi di macchia mediterranea.
Esigenze ecologiche: Tali comunità si sviluppano in zone umide retrodunali, su substrati con percentuali di sabbia medio-alte, inondate da acque salmastre per periodi medio-lunghi.
Conservazione e protezione: La conservazione dell’habitat è strettamente correlata al mantenimento dei parametri di salinità e saturazione d’acqua del suolo. Ogni variazione provoca trend dinamici che possono portare alla sostituzione da parte di comunità più alofile annuali e perenni (1310, 1420) oppure da vegetazione arbustiva xerofila in caso di progressivo prosciugamento del suolo. Per valutare lo stato di conservazione dell’habitat bisogna tener conto della riduzione avvenuta a seguito dei massicci interventi di bonifica e drenaggio del terreno da una parte, e alla ridotta portata del fiume con diminuzione della durata e dell’estensione delle inondazioni dall’altra. E’ probabile che la progressiva riduzione di portata d’acqua del fiume e il conseguente apporto più ridotto di acqua dolce in fase di inondazione, possa aver nel tempo favorito una espansione delle comunità più alofile. Sicuramente verso l’interno le ampie superfici agricole erano in origine occupate in gran parte da questo habitat. Tuttavia non si dispone di dati diacronici dettagliati per poter fare questo tipo di valutazioni.
Criticità e minacce:
100 Coltivazione
140 Pascolo
170 Allevamento animali
811 gestione della vegetazione acquatica e riparia per scopi di drenaggio
830 Canalizzazione
890 Altre modifiche delle condizioni idrauliche indotte dall'uomo
Azioni utili per la conservazione:
Favorire l’aumento della portata d’acqua e le fasi di inondazione attraverso la riduzione progressiva delle canalizzazioni;
Riduzione degli apporti di inquinanti attraverso la verifica ed eventuale potenziamento dei depuratori a monte;
Protezione della vegetazione di cinta;
Valorizzazione dell’habitat attraverso tabellonistica informativa, per impedire attività finalizzate alla trasformazione dell’habitat stesso (impianti forestali)
Evitare lavorazioni del terreno che favoriscono il drenaggio idrico (es. baulature).