Specie



Gruppo: Piante

Cirsium tenoreanum (Cardo di Tenore)

ASTERACEAE - Cirsium tenoreanum Petr.

Nome volgare: cardo di Tenore.

Biologia: emicriptofita biennale, molto spinosa, fiorisce da luglio a settembre.

Distribuzione: specie endemica a distribuzione peninsulare, presente nell’Appennino settentrionale, centrale e meridionale. In Basilicata è segnalata in numerose località montane dal Paratiello, al Vulture, ai rilievi nei dintorni di Potenza, al Volturino, all’Alpe di Latronico, al Pollino. Aggiungere notazioni per il SIC

Ecologia: orofita, nitrofila, vegeta nei pascoli, nei prati e negli incolti del piano montano, nelle radure boschive da 1000 a 1800 m s.m. La sua presenza è legata al pascolo che determina un arricchimento in nitrati del suolo e favorisce questa specie non gradita al bestiame a causa dell’elevata spinescenza. Spesso colonizza i recinti in cui sono ricoverati gli animali.

Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: 6210 (*) - Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee) (habitat prioritario).

Minacce: riduzione degli habitat di pertinenza.

Livello di minaccia nel SIC: basso (a breve-medio termine).

Conservazione e protezione: questa specie non figura nelle convenzioni internazionali o nazionali, né appare rara o minacciata a livello regionale o provinciale, ma riveste significato biogeografico come entità endemica.



Geum urbanum (Cariofillata, Erba benedetta, Garofanaia, Ambretta selvatica)

Nome scientifico: fam. ROSACEAE – Geum urbanum  L.

Nome volgare: Cariofillata, Erba benedetta, Garofanaia, Ambretta selvatica

Biologia: Emicriptofite scapose. Fiorisce da Maggio a Luglio.

Distribuzione: Circumbor. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica.In Italia è ampiamente diffusa dal mare alla zona montana (fino a 1600 m) dove vive nei boschi, nelle macchie, in terreni abbandonati, in genere in luoghi freschi e ombrosi. In Basilicata è una specie diffusa soprattutto nei boschi a Quercus cerris dominante.

Ecologia: In senso lato la specie vegeta su suoli freschi e mediamente ombrosi. Non tollera i climi secchi ed asciutti.

Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: Codice Corine biotopes  41.75 - Southern Quercus cerris-Q. frainetto woods (Melitto-Quercion frainetto) specie caratterizzante Habitat 91M0: Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere.

Minacce: Nel SIC le minacce sono ascrivibili ad una gestione selvicolturale inappropriata ed al carico di pascolo eccessivo. Anche l’attività degli ungulati rappresenta un grave fattore limitante alla rinnovazione naturale.

Livello di minaccia nel SIC: basso

Conservazione e protezione: questa entità non figura in direttive o convenzioni internazionali o nazionali e non appare né rara né minacciata a livello regionale o provinciale.



Carlina acanthifolia ssp. acanthifolia (Carlina zolfina)

Nome scientifico: fam. ASTERACEAE – Carlina acanthifolia ssp. acanthifolia Huds.

Nome volgare: Carlina zolfina.

Biologia: Pianta erbacea perenne, con rosetta di foglie basali fiorisce da luglio a settembre.

Distribuzione: Orofita Sud-Europea. In Italia si rinviene in Liguria, Piemonte e fino all’Aspromonte.

In Basilicata è presente su suoli poveri e rocciosi, in prati-pascoli.

Ecologia: ambiente di tipo xerico o mesoxerico.

Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: Codice Corine 34.74. Praterie montane dell'Appennino centrale e meridionale, codice Habitat 6210(*): Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee)

Minacce: Abbandono delle pratiche colturali quali lo sfalcio e pascolamento con conseguente avanzamento del bosco spontaneo nelle zone marginali con maggiore substrato dove è quindi più facile la colonizzazione delle specie vegetali tipiche nelle prime fasi di evoluzione verso il bosco.

In assenza di una gestione attiva, l’habitat è destinato ad una ulteriore riduzione. La vulnerabilità resta elevata più per motivi naturali che antropici.

non si rinvengono minacce.

Livello di minaccia nel SIC: basso.

Conservazione e protezione: questa entità non figura in direttive o convenzioni internazionali o nazionali e non appare né rara né minacciata a livello regionale o provinciale.

Sarebbe auspicabile come misura di protezione il controllo dell’evoluzione della vegetazione nelle residue aree con prati annui e garighe (ambienti che ospitano buona parte delle principali emergenze faunistiche), inoltre bisognerebbe favorire il mantenimento di elevati livelli di diversità del mosaico ambientale, con i diversi stadi delle successioni vegetazionali ben rappresentati di particolare importanza per la tutela di praterie e garighe.