Specie



Gruppo: Piante

Cephalanthera rubra (L.) Rich. (Cefalantera rossa)

Nome scientifico: ORCHIDACEAE - Cephalanthera rubra (L.) Rich.

Nome volgare: Cefalantera rossa, Elleborina rossa

Biologia: Geofita rizomatosa, fiorisce tra maggio e luglio

Distribuzione: eurasiatica, dall'Atlantico all'Himalaya. In Italia è presente in tutte le regioni, più frequente al Nord.

Indicazioni sul SIC

Ecologia: si rinviene in boschi, cespuglieti e radure, soprattutto del piano collinare e submontano, su suoli calcarei o poco acidi, in posizioni da piena luce a mezz'ombra, fino a 1900 m di quota.

Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: 41.182 Campano-Lucanian beech forests sopecie di pregio dell’Habitat 9210*: Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex

Minacce: Eccessivo carico di ungulati con danneggiamento della flora erbacea del sottobosco, accesso di mezzi motorizzati nella rete senti eristica, carico turistico in aumento.

Livello di minaccia nel SIC: medio-alto

Conservazione e protezione: specie protetta da normativa internazionale CITES B e IUCN, specie a protezione assoluta in Basilicata (DPRG 55/2005- Art. 2).

Sarebbe auspicabile la conservazione della continuità e integrità della matrice boscata con  incremento del valore naturalistico delle formazioni forestali, favorendo un aumento della maturità nelle stazioni più idonee e mantenendo una presenza significativa dei diversi stadi delle successioni.



Coeloglossum viride (Celoglosso)

ORCHIDACEAE - Coeloglossum viride (L.) Hartm.

 

Nome volgare: celoglosso.

Biologia: geofita bulbosa, fiorisce tra maggio ed agosto; ha un fiore poco appariscente e l’impollinazione è garantita da piccoli insetti (lepidotteri notturni, imenotteri, coleotteri).

Distribuzione: circumboreale, dal Nordamerica, all’Europa, all'Estremo Oriente. È presente in tutta la penisola, manca nelle isole maggiori. La sua diffusione decresce dal Nord al Sud, infatti è abbastanza comune nelle Alpi e nelle Prealpi, mentre diventa rarq nell’Appennino meridionale. In regione, dove può essere considerato un relitto glaciale, è stato segnalato in poche località montane dal Vulture al Pollino. Aggiungere notazioni per il SIC

Ecologia: quest’orchidea vegeta nel piano montano, subalpino e alpino, nei pascoli d’altitudine, nei cespuglieti e nei boschi di conifere, entro un’ampia fascia altimetrica da 500 a 2.600 m s.l.m. Cresce in piena luce o a mezz’ombra, su suoli umidi, è piuttosto indifferente al substrato, anche se sembra prediligere terreni di natura silicea, a reazione neutra.

Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: 6210 (*) - Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee) (habitat prioritario).

Minacce: danni da brucamento e da calpestio soprattutto nel periodo dell’antesi, riduzione o degradazione degli habitat di pertinenza anche in seguito alla cessazione del pascolo ed all’innesco di processi evolutivi della copertura vegetale verso consorzi forestali chiusi.

Livello di minaccia nel SIC: molto alto (a breve-medio termine) a causa dell’esiguo numero di individui.

Conservazione e protezione: inclusa tra le specie protette dalla CITES è, come tutte le Orchidee, inserita nel novero delle specie a protezione assoluta della flora lucana, ai sensi del DPGR 55/2005. È specie rara nell’Italia meridionale ed infatti è contemplata nelle Liste Rosse Regionali delle Piante d’Italia, nelle limitrofe regioni di Puglia e Calabria, rispettivamente nelle categorie delle specie minacciate (EN) e vulnerabili (VU).



Quercus cerris (Cerro)

Nome scientifico: fam. FAGACEAE Quercus cerris L.

Nome volgare: Cerro

Biologia: P scap (albero). Fiorisce tra maggio e giugno.

Distribuzione: specie a baricentro sud-orientale. L'areale del cerro si estende a gran parte dell'Europa centro meridionale ed orientale, presente in quasi tutta Italia (eccetto la Sardegna), si trova di frequente soprattutto negli Appennini dove forma boschi puri (cerrete)o misti.a nord raggiunge l'Austria meridionale e ad est si trova in Ungheria ed in tutta la Penisola Balcanica raggiungendo la zona pontica del Mar Nero; a sud si trova nell'Anatolia meridionale fino in Siria e Libano, manca in Corsica.

In Italia, si trova sporadico nella Pianura Padana, forse introdotto, certamente naturale nel Friuli orientale dove concorre alla formazione dei querceti collinari e rovereti e sul Carso assieme a Roverella ed anche Rovere in suoli ferrettizzati. Il Cerro, diviene molto abbondante sulla dorsale appenninica, soprattutto dalla Maremma toscana in giù. Molto diffuso nel Molise, nel Sannio, nell'Irpinia e Basilicata, diventa più raro in Sicilia e manca in Sardegna.

In Basilicata è presente sull’Appennino lucano, sul M. Vulture e sul Pollino (Fascetti et al., 2006).

Ecologia: Specie mesofila, tendenzialmente eliofila, teme le gelate tardive e i freddi intensi, non ha particolari esigenze edafiche in quanto può vegetare su terreni di vario tipo. Si distribuisce tra il limitate superiore delle leccete più xerofile ed il limite inferiore delle faggete più fresche; occupa una fascia altitudinale che dalla pianura e bassa collina, va a 800 m nella zona avanalpica e nord-appenninica, a 1000, 1200 m di quota nell'Appennino meridionale e Sicilia; tra l'orizzonte delle sclerofille e quello delle latifoglie eliofile.

Preferisce suoli di origine vulcanica a reazione sub-acida; suoli anche decalcificati purchè contengano basi, profondi e freschi.

Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: Codice Corine biotopes  41.75 - Southern Quercus cerris-Q. frainetto woods (Melitto-Quercion frainetto) specie caratterizzante Habitat 91M0: Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere; 41.182 Campano-Lucanian beech forests sopecie di pregio dell’Habitat 9210*: Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex.

Minacce: la rinnovazione stenta ad affermarsi per l’eccessivo carico di pascolo e l’attività degli ungulati rappresenta un grave fattore limitante alla rinnovazione naturale non si è affermata la rinnovazione né di origine gamica né di origine agamica, inoltre, un’elevata quantità polloni sono oggetto di danni da parte della fauna selvatica.

Livello di minaccia nel SIC: medio

Conservazione e protezione: questa specie non figura nelle convenzioni nazionali ed internazionali, né appare rara o minacciata a livello regionale o provinciale.

Sarebbe auspicabile favorire l’evoluzione dei soprassuoli boschivi  verso gli stadi più maturi della successione vegetazionale laddove la struttura e la composizione del bosco, nonché le caratteristiche morfologiche del sito lo richiedano.



Lathyrus jordanii Ten. (Cicerchia di Giordano)

Nome scientifico: FABACEAE – Lathyrus jordanii (Ten.) Ces. Pass. et Gib.

Nome volgare: Cicerchia di Giordano

Biologia: G rhiz. La fioritura avviene a primavera avanzata tra maggio e giugno.

Distribuzione: É una specie endemica dell’Appennino meridionale. In Italia è presente solo in Calabria, Basilicata e Campania da 500 a 1200 m s.l.m.

In Basilicata e nel SIC è una specie rara nelle fitocenosi relativamente mesofile a dominanza Quercus cerris e Quercus frainetto fino agli 800-1000 m s.l.m. e nei boschi misti a Fagus sylvatica fino ai 1400 m s.l.m.

Ecologia: specie mesofila preferisce cerrete e boscaglie delle cenosi forestali dell’Habitat 91M0.

Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: Codice Corine biotopes  41.75 - Southern Quercus cerris-Q. frainetto woods (Melitto-Quercion frainetto) specie caratterizzante Habitat 91M0: Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere.

Minacce: è specie vulnerabile a causa della riduzione o della degradazione degli habitat di pertinenza perché rispetto alle specie a cui si consocia, reagisce peggio alle ceduazioni ed alle brusche interruzioni della copertura arborea.

Una minaccia è la notevole omogeneità delle formazioni forestali legata all’intensa utilizzazione del passato.

Altra minaccia è l’eccessivo carico di ungulati con danneggiamento della flora erbacea del sottobosco, accesso di mezzi motorizzati nella rete senti eristica, carico turistico in aumento.

Livello di minaccia nel SIC: alto in quanto specie rara ed endemica

Conservazione e protezione: É una specie di grande rilevanza biogeografica, specie endemica dell’Appennino meridionale (Conti et al., 2005; Di Pietro, 2009).

Sarebbe auspicabile la conservazione della continuità e integrità della matrice boscata con  incremento del valore naturalistico delle formazioni forestali, favorendo un aumento della maturità nelle stazioni più idonee e mantenendo una presenza significativa dei diversi stadi delle successioni.



Lathyrus digitatus (M. Bieb.) Fiori (Cicerchia digitata)

Nome scientifico: FABACEAE – Lathyrus digitatus (Bieb.) Fiori

Nome volgare: Cicerchia digitata

Biologia: G rhiz. La fioritura avviene a primavera avanzata tra maggio e giugno.

Distribuzione: S-Europ.-Sudsib. É  presente in Turchia e nell’est Europa in Ucraina, mante nel sud-est Europa si rinviene in Albania, Bulgaria, Jugoslavia, Grecia ed Ucraina.

In Italia, questa specie, è diffusa e frequente in tutta la penisola (assente nelle isole) da 700 a 1700 m s. l. m.

In Basilicata e nel SIC è una specie diffusa nelle fitocenosi relativamente mesofile a dominanza Quercus cerris e Quercus frainetto fino agli 800-1000 m s.l.m. e nei boschi misti a Fagus sylvatica fino ai 1400 m s.l.m.

Ecologia: specie mesofila, preferisce cerrete, boschi misti, boscaglie delle cenosi forestali dell’Habitat 91M0.

Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: Codice Corine biotopes  41.75 - Southern Quercus cerris-Q. frainetto woods (Melitto-Quercion frainetto) specie caratterizzante Habitat 91M0: Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere.

Minacce: è specie vulnerabile a causa della riduzione o della degradazione degli habitat di pertinenza perché rispetto alle specie a cui si consocia, reagisce peggio alle ceduazioni ed alle brusche interruzioni della copertura arborea.

Livello di minaccia nel SIC: medio

Conservazione e protezione: É una specie di grande rilevanza biogeografica, specie endemica dell’Appennino meridionale (Di Pietro, 2009).  

Sarebbe auspicabile la conservazione della continuità e integrità della matrice boscata con  incremento del valore naturalistico delle formazioni forestali, favorendo un aumento della maturità nelle stazioni più idonee



Potentilla micrantha (Cinquefoglia fragola secca)

Nome scientifico: fam. ROSACEAE Potentilla micrantha Ramond ex DC.

Nome volgare: Cinquefoglia fragola secca

Biologia: Emicriptofite rosulate. Fiorisce tra febbraio e maggio

Distribuzione: Euri-Medit. - Specie con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est. In Italia è presente in quasi tutto il territorio, manca in Val d'Aosta. In Basilicata è una specie molto diffusa. Nel SIC si rinviene in numerose popolazioni prevalentemente in Faggeta.

Ecologia: preferisce i margine dei boschi, e boschi non troppo fitti , cespuglieti, muri, da 0 a 1500 m s.l.m.

Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: Codice Corine biotopes  41.75 - Southern Quercus cerris-Q. frainetto woods (Melitto-Quercion frainetto) specie caratterizzante Habitat 91M0: Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere; 41.182 Campano-Lucanian beech forests sopecie di pregio dell’Habitat 9210*: Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex.

Minacce: attualmente la specie non è considerata minacciata.

Livello di minaccia nel SIC: basso.

Conservazione e protezione: questa entità non figura in direttive o convenzioni internazionali o nazionali e non appare né rara né minacciata a livello regionale o provinciale.