Nome | Lago La Rotonda |
Codice | IT9210141 |
Tipo | B |
Estensione | 80,56 ha |
Comuni | |
Province | |
Habitat | (All. 1 Dir. 92/43/CEE): 9210*, 3270, 3280, 3170* dettagli » |
Specie | |
Note |
Nome | Lago La Rotonda |
Codice | IT9210141 |
Tipo | B |
Estensione | 80,56 ha |
Comuni | |
Province | |
Habitat | (All. 1 Dir. 92/43/CEE): 9210*, 3270, 3280, 3170* dettagli » |
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Note |
Il “Lago della Rotonda" è situato in una depressione pedemontana delimitata a est-nord-est da Serra La Rotonda (1285 m), a sud da I Pianicelli e Costa Pannocchia (1100 m), a sud-est da Serra Destra di Tornesiello (1185 m) ed a ovest da Castello Starsia (1387 m) e dal Monte Pisco (1222 m). Il Sic ha un’altitudine media di 980 m con un minimo a 913 m ed un massimo a 1048 m. Il lago si sviluppa con un profilo allungato lungo la direttrice SW-NE, ed è sito ad un’altitudine di 914 m sul livello del mare. Si tratta di un lago temporaneo di origine naturale in cui il livello dell’acqua è soggetto a forti fluttuazioni stagionali per cui occupa una superficie superiore ai 12 Ha nel periodo novembre-aprile e si ritira notevolmente nella stagione secca, quando l’acqua può scomparire del tutto. Il sito, identificato dal codice IT9210141 B, ricade interamente all’interno del territorio comunale di Lauria dal cui centro abitato dista circa 3km. Seppur con estensione ridotta, l’area è da considerarsi di grande importanza oltre che dal punto naturalistico, anche dal punto di vista geografico, in quanto si trova a cavallo tra i due parchi nazionali della Regione Basilicata. La vallata in cui si forma il lago La Rotonda, infatti, si trova poco più di 2 km ad est del Monte La Spina facente parte del Parco Nazionale del Pollino, e a poco più di 4 km a sud dal massiccio del Sirino, nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano.
1.1. IL TERRITORIO
Il sito di interesse comunitario “Lago della Rotonda” rientra nell’ambito del sistema Appenninico nel dominio strutturale della catena Appenninica. Il sito ricade nella Piattaforma campano lucana (una delle unità del dominio). È una successione mesozoico-paleogenica di depositi di piattaforma carbonatica (Marcantonio, 2006). Questa unità affiora in tutto l’Appennino meridionale e ne costituisce i rilievi maggiori; tutti i monti dell’Italia meridionale, tranne il vicino Monte Alpi e la Maiella, appartengono a tale dominio. L’intera superficie del Lago la Rotonda è caratterizzata da depositi di piattaforma, calcari e dolomie.
Dal punto di vista geomorfologico, l’area è caratterizzata da fenomeni di carsismo con presenza di doline e piccoli inghiottitoi. Oltre al modellamento ad opera del carsismo, nei pressi del lago sono state osservate due faglie, oltre ad alcune piccole faglie osservate ai margini del sito.
L’unico litotipo affiorante è costituito dai calcari di piattaforma, in alcuni casi carnificati, mentre nelle aree di faglia si osservano brecce calcaree e brecce di faglia. Presenti numerose vene di calcite, distribuite uniformemente in tutta l’area e sul versante a nord-ovest del lago, immediatamente oltre i limiti del sito si osservano detriti di falda alla base del pendio.
L’intero sito è ascrivibile alla formazione geologica “Calcari di piattaforma, localmente risedimenti cretacei. Cretacico superiore - Lias medio” (Codice 68) della Carta geologica della Regione Basilicata, ed alla formazione “Rilievi carbonatici tirrenici con materiale parentale definito da rocce sedimentarie calcaree” (Litocode 10) della Carta geologica d’Italia.
Secondo la “Carta Pedologica della Regione Basilicata” il Lago La Rotonda di Lauria rientra nella Provincia pedologica 3 - Suoli dei rilievi del versante tirrenico ed in particolare nell’unità 3.2 “suoli delle aree fortemente ondulate, caratterizzate da versanti [...] e debolmentente acclivi, con prevalenza di fenomeni di accumulo, nella parte inferiore, di raccordo con i fondovalle”[1], con substrato costituito prevalentemente da marne e calcareniti, anche se sono presenti inclusioni di argilliti silicee e arenarie. Nella vallata, dove si forma il piccolo lago il suolo è profondo e ricco di sedimenti fini. Sui pendii al margine settentrionale dell’area Sic il suolo è eroso e ricco di scheletro, mentre sui pendii al margine meridionale del sito i suoli sono profondi, ben strutturati, poveri di scheletro e con strato umifero evidente. Nell’area meridionale ed ad altitudine maggiore, si osservano nuovamente suoli erosi e ricchi di scheletro.
Il regime di umidità dei suoli dell’area in cui si sviluppa il lago La Rotonda è di tipo udico. Il regime udico è tipico dei climi umidi, che hanno precipitazioni sufficientemente distribuite nel corso dell'anno[2]. In estate le precipitazioni sono sufficienti per non determinare un consumo totale della riserva idrica dei suoli per lunghi periodi: il suolo non è mai secco per più di 45 giorni consecutivi. Questo regime di umidità è tipico dell’area Lagonegrese dove scende anche a quote basse (sopra Maratea).
Il regime di temperatura dei suoli è mesico e quindi “caratterizzato da una temperatura media del suolo compresa tra 8 e 15°C, ad una profondità di 50 cm, e da una escursione termica tale che la media estiva e invernale differiscono di almeno 6°C.”[3]
All’interno del sito, oltre all’area occupata lungamente dalle acque del lago, non vi sono altri specchi d’acqua ne corsi d’acqua a carattere permanente, ma solo alcuni canali scavati dalle acque torrentizie nel periodo autunno-primavera.
Perimetrazione
In una prima fase di lavoro la perimetrazione del SIC è stata rivista nella quasi totalità. Il confine è stato adeguato alla strada perimetrale, allo stesso tempo sono stati escluse aree coltivate a nord a ridosso delle poche abitazioni presenti. La superficie passa così da 50.39 Ha a 57,21 Ha.
Viene proposto un ampliamento del sito di 13,79 Ha includendo l’unico corpo di bosco a ridosso del lago. L’area è attraversata da uno degli affluenti principali al lago e costituisce una zona di estivazione per gli anfibi nel periodo di secca. Qui, favoriti dalla copertura forestale e da una suolo ricco di foglie capaci di conservare umidità, trovano rifugio i piccoli e i riproduttori degli anfibi presenti nel lago fino ricomparsa delle acqua.
Nella versione finale del report su richiesta della Regione Basilicata viene ripristinata nella parte nord del sito la vecchia perimetrazione pertanto l’area finale è di 80,56 Ha.
1.2. IL CLIMA
Secondo la classificazione del Pavari l’area ricade nella zona fitoclimatica del castanetum. Le condizioni climatiche sono differenti rispetto al resto della regione, in quest’area, infatti, le precipitazioni annue arrivano anche a 2000 mm (stazione pluviometrica di Lagonegro) e oltre i 700-800 m sul livello del mare non si verificano periodi secchi. Il lago si trova in una depressione pedemontana a circa 1000 m di altitudine, a circa 15 km lineari dalla costa di Maratea. Il clima è fortemente influenzato dalla vicinanza alla costa tirrenica e contemporaneamente dalla vicinanza con i maggiori rilievi dell’Appennino Lucano meridionale (Massiccio del Sirino e Monte Alpi in particolare). il sito presenta diversi microclimi in poche decine di metri. Il versante settentrionale è esposto a sud e si presenta più arido di quello meridionale ed esposto a nord. La vallata ha un microclima oceanico, con ristagno di umidità e frequenti inversioni termiche nelle notti invernali con cielo sereno (lungo la sponda meridionale del lago è presente il faggio). Lo specchio d’acqua, infatti rimane ghiacciato per gran parte del periodo invernale (Fig.2).
Nel perimetro del Sic Lago la Rotonda sono stati rilevati 4 habitat, aventi tutti un buon grado di conservazione.
Tra gli uccelli migratori abituali elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE sono state contattate 2 specie, una tra gli anfibi e nessun rettile, mentre tra i mammiferi
Non è stata osservata alcuna pianta elencata nell’Allegato II della Direttiva 92/43 CEE, ma numerose altre specie importanti. Nell’area prossima al lago sono presenti alcune orchidee (Anacamptis pyramidalis, Orchis simia e Orchis laxiflora), mentre sono stati rilevate due piantine isolate di Neottia nidus-avis tra i boschi di ontano e faggio sulla sponda meridionale del lago. Tra gli endemismi, alcuni esemplari di Thymus spinulosus, Centaurea deusta e Viola aethnensis, tutti nell’area nord-occidentale del sito.
La diffusione delle specie vegetali è influenzata dalle fluttuazioni del livello dell’acqua del lago nell’area più a valle e dal pascolo nella restante superficie del Sic. Il pascolo è parte integrante dell’ecosistema e non rappresenta una minaccia per la sopravvivenza di tali specie (nelle aree prative, l’altezza del foraggio in primavera inoltrata risultava essere superiore ai 15 cm).
Il sito non è interessato da una significativa attività antropica. Tuttavia è presente una modesta attività agricola che vede l’utilizzo di un sistema colturale basato sulla tecnica della policoltura ed assume carattere prevalentemente biologico.
Per quanto riguarda la pastorizia viene praticato l’allevamento di bovini di tipo estensivo.
L’impatto derivante dalle poche abitazioni a ridosso dell’invaso potrebbe essere costituito da eventuali scarichi provenienti da esse.