Habitat


Tipologie di habitat individuati in Basilicata: 61

Tipologie di habitat prioritari presenti:  12


92D0: Gallerie e forteti ripari meridionali (Nerio-Tamaricetea e Securinegion tinctoriae)

Percentuale di copertura: 10%

Descrizione: Vegetazione alto-arbustiva ripariale caratterizzata da tamerici (Tamarix gallica, T. africana, T. canariensis, ecc.) Nerium oleander e Vitex agnus-castus, che si rinviene lungo i corsi d’acqua a regime torrentizio o talora permanenti ma con notevoli variazioni della portata d’acqua, oppure su terrazzi alluvionali inondati occasionalmente e asciutti per gran parte dell’anno.

Specie guida: Tamarix gallica, Rubus ulmifolius

Distribuzione: L’habitat è tipico ed esclusivo della regione biogeografica Mediterranea. In Basilicata si rinviene lungo la maggior parte dei corsi d’acqua sia interni, ma sempre nell’ambito della fascia mediterranea, che in prossimità della foce.  E’ presente in tutti i SIC costieri jonici.

Nel SIC Bosco Pantano – Foce Sinni l’habitat si rinviene lungo alcuni tratti del corso del Sinni, e al margine di aree depresse colonizzate da giuncheto alo-igrofilo.

Esigenze ecologiche: Si tratta di fitocenosi particolarmente adattate ad ampie variazioni di disponibilità idrica e che possono sopportare lunghi periodi di aridità estiva. Sono presenti in aree a bioclima mediterraneo particolarmente caldo e arido di tipo termomediterraneo o, più limitatamente, mesomediterraneo, insediandosi su suoli alluvionali di varia natura ma poco evoluti.

Conservazione e protezione: la maggior dei corsi d’acqua della regione ha subito pesanti trasformazioni e manomissioni. L’habitat si presenta oggi frammentario e impoverito in tutto il territorio.

Criticità e minacce:

140 Pascolo

151 rimozione di siepi e boschetti

830 Canalizzazione

100 Coltivazione

890 Altre modifiche delle condizioni idrauliche indotte dall'uomo

180 Incendi

811 gestione della vegetazione acquatica e ripari per scopi di drenaggio

 

Azioni utili per la conservazione:

Favorire l’aumento della portata d’acqua e le fasi di inondazione attraverso la riduzione progressiva delle canalizzazioni;

Riduzione degli apporti di inquinanti attraverso la verifica ed eventuale potenziamento dei depuratori a monte;

Protezione della vegetazione di cinta;

Valorizzazione dell’habitat attraverso tabellonistica informativa, per impedire attività finalizzate alla trasformazione dell’habitat stesso (impianti forestali)

Evitare lavorazioni del terreno che favoriscono il drenaggio idrico (es. baulature)