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Il Lago Pantano di Pignola si estende su 155ha nei pressi del comune di Potenza, ad una quota media di 762 metri s.l.m. E’ localizzato a circa 10 Km a sud di Potenza in una depressione pedemontana delimitata a nord dalla Serra Stantiere (quota massima 901 m s.l.m.), ad ovest dalle dorsali del rilievo del Petrucco (1096 m s.l.m.), a sud dallo spartiacque che proviene da La Rocca (897 m s.l.m.) e separa la piana del Lago dai Lucchetti e dai Pantani di Pignola e ad est dalla Serra S. Marco (800 m s.l.m.).
Il sito comprende gran parte della Foresta di Gallipoli Cognato, la più estesa delle foreste demaniali della Basilicata. Si estende a nord-ovest fino a comprendere un tratto del fiume Basento, mentre a sud-est il confine si spinge fino al torrente Salandrella. Il limite sud-occidentale segue il crinale di Costa La Rossa che digrada ripidamente nella Valle della Rossa. Il territorio comprende i rilievi di M.te La Croccia (1151 m s.l.m.), M.te Malerba (1093 m s.l.m.) e numerosi valloni che si sviluppano da nord-ovest a sud-est. L’area inclusa nel sito ricade nei comuni di Accettura, Calciano e Oliveto Lucano occupando una superficie complessiva di 4.289 ettari; è inclusa interamente nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane.
Il SIC occupa un settore montano della Basilicata nord-occidentale, posto ad Ovest di Potenza, a poca distanza dal capoluogo di regione, e ricade nella cintura più urbanizzata della regione, nei territori dei comuni di Potenza, Tito, Picerno e Ruoti (area proposta in ampliamento). Si tratta di una delle frange in cui si fraziona e si differenzia l’Appennino lucano, dominato dalla «breve dorsale, orientata da sudovest a nordest» di Monte Li Foi con 1354 m s.m. «dalle caratteristiche aspre rupi tagliate ed isolate» (RANIERI, 1972) e da Monte Li Foi di Picerno con 1350 m s.m., entrambe in agro di Picerno. Tra le due vette vi sono due vasti altipiani, uno a Nord-Ovest, in località Mandria li Foi, l’altro sotteso dalla contrada Giarrossa. Le pendenze sono modeste o mediamente acclivi, fatta eccezione per i contrafforti meridionali in località Le Coste.
Collocato al centro di un altopiano densamente popolato, il Monte Vulture rappresenta il primo rilievo per chi, da nord, entra in Basilicata. Ma anche chi arriva da Potenza, o in genere dal Sud, vedendo da lontano il cono vulcanico ricoperto di fitti boschi, ha l’impressione di trovarsi davanti ad un rilievo molto elevato. Questo anche perché i suoi rilievi restano innevati a lungo, accogliendo facilmente le perturbazioni provenienti dai Balcani. Il SIC comprende i Laghi di Monticchio, nati nell’originario cratere, e solo una parte del Cono vulcanico, quella che guarda Rionero e dall’altro lato i Laghi; i versanti su Melfi e Rapolla sono inclusi nella loro parte apicale. Il Vulture, centro dell’istituendo parco naturale regionale, è conosciuto in genere per le attività ricreative lungo i Laghi ed alla Abbazia benedettina. Molto meno note sono le caratteristiche naturali che attraggono l’attenzione, da oltre centocinquant’anni, di studiosi e naturalisti provenienti da tutta Italia e da molte località europee. Si fermano nei suoi boschi per ammirare specie uniche in habitat straordinari.