Il sito comprende un’ampia area forestata della parte alta, versante idrografico destro, della valle del fiume Noce.
Il sito comprende un’ampia area forestata della parte alta, versante idrografico destro, della valle del fiume Noce.
Il SIC Faggeta di Moliterno si estende su una superficie di circa 350 ettari nella parte occidentale della Basilicata, sul versante destro dell’Alta Val d’Agri, lungo il confine con la regione Campania. L'area occupa le pendici nord orientali del monte Calvarosa (1261 m), mentre la quota più bassa (970 m s.l.m.) si riscontra nel settore N-NE del territorio, in località “Petenella”. Il contesto ambientale è di notevole interesse naturalistico e già nel 1979 veniva segnalato nel “Censimento dei biotipi di rilevante interesse vegetazionale meritevoli di conservazione in Italia” (Pirone, 1979). Il territorio è quasi interamente di proprietà del comune di Moliterno e ricade all’interno del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese.
Il SIC Bosco di Montepiano si estende lungo il limite occidentale della provincia di Matera a sud del comune di Accettura e del complesso delle Dolomiti Lucane. Il sito, interamente boscato, è caratterizzato da un andamento poco accentuato della morfologia, che culmina con Toppo della Guardiola a 1115 m s.l.m. Nel settore occidentale è attraversato in senso nord-sud da alcuni valloni (Fosso Carrarone è quello più importante) che si immettono più a sud nella Fiumara di Gorgoglione. L’area del SIC è compresa nei territori comunali di Pietrapertosa, Accettura e Cirigliano e ricade in gran parte nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane.
Il Sito d’Interesse Comunitario “Faggeta di Monte Pierfaone” si estende per 756,17 ettari. L’area va a costituire, insieme ai Monti della Maddalena, Volturino e Viggiano un complesso sistema montuoso, vera ossatura centrale dell'Appennino Lucano, di cui la più aspra ed imponente dorsale comprende proprio le cime dei Monti Arioso e Pierfaone (1722 e 1744 metri).
Il SIC si estende per 519,67 ettari sulla direttrice sud-ovest/nord-est, con andamento trasversale rispetto alla dorsale principale dell’Appennino Lucano costituita dai monti Pierfaone, Volturino, Viggiano e Maddalena.
il SIC Dolomiti di Pietrapertosa, è compreso nei comuni di Pietrapertosa, Castelmezzano ed Accettura, per una superficie totale di 1312,52 ettari. Il sito è incluso interamente nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane. L’area del SIC-ZPS Dolomiti di Pietrapertosa è situata nell’Appennino Lucano e domina la parte centrale della Val Basento. Il sito include il complesso di rilievi denominato"Piccole Dolomiti Lucane", caratterizzato da alte guglie e creste rocciose che ricordano alcune delle vette più note delle Dolomiti alpine vere e proprie. Percorrendo la direzione Nord-Sud dell’area SIC, si assiste ad un progressivo sviluppo verticale del territorio che va dal tratto vallivo a 450 m.s.l.m. della base della Gola Caperrino (una profonda gola scavata in corrispondenza di lineazioni tettoniche dal torrente Rio di Caperrino, affluente di destra del Basento) al picco di 1.319 m.s.l.m. del Monte dell’Impiso.
Il sito comprende gran parte della Foresta di Gallipoli Cognato, la più estesa delle foreste demaniali della Basilicata. Si estende a nord-ovest fino a comprendere un tratto del fiume Basento, mentre a sud-est il confine si spinge fino al torrente Salandrella. Il limite sud-occidentale segue il crinale di Costa La Rossa che digrada ripidamente nella Valle della Rossa. Il territorio comprende i rilievi di M.te La Croccia (1151 m s.l.m.), M.te Malerba (1093 m s.l.m.) e numerosi valloni che si sviluppano da nord-ovest a sud-est. L’area inclusa nel sito ricade nei comuni di Accettura, Calciano e Oliveto Lucano occupando una superficie complessiva di 4.289 ettari; è inclusa interamente nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane.
Il SIC occupa un settore montano della Basilicata nord-occidentale, posto ad Ovest di Potenza, a poca distanza dal capoluogo di regione, e ricade nella cintura più urbanizzata della regione, nei territori dei comuni di Potenza, Tito, Picerno e Ruoti (area proposta in ampliamento). Si tratta di una delle frange in cui si fraziona e si differenzia l’Appennino lucano, dominato dalla «breve dorsale, orientata da sudovest a nordest» di Monte Li Foi con 1354 m s.m. «dalle caratteristiche aspre rupi tagliate ed isolate» (RANIERI, 1972) e da Monte Li Foi di Picerno con 1350 m s.m., entrambe in agro di Picerno. Tra le due vette vi sono due vasti altipiani, uno a Nord-Ovest, in località Mandria li Foi, l’altro sotteso dalla contrada Giarrossa. Le pendenze sono modeste o mediamente acclivi, fatta eccezione per i contrafforti meridionali in località Le Coste.
Il SIC Abetina di Ruoti, identificato , è situato interamente nel comune di Ruoti tra la S.P 7 e il bivio per il comune di Avigliano. L’importanza del sito è dovuta alla presenza di popolazioni relitte di abete bianco di notevole importanza sul piano della conservazione del germoplasma.
L’area geografica considerata, posta all’estremo nord-occidentale della regione Basilicata, comprende la cima dello stesso Monte Paratiello (1445 m s.l.m.), incluso il versante nordorientale, i pianori di Sett’Acque e il Piano della Vaccara.